Maggioranze risicate al Congresso potrebbero complicare l’attuazione dell’agenda presidenziale
Donald Trump ha conquistato il suo secondo e ultimo mandato alla Casa Bianca, con i repubblicani che sono riusciti a ottenere una maggioranza ristretta anche alla Camera. Questa situazione offre al Presidente un certo margine di manovra nell’attuazione della sua agenda, ma non una totale libertà sotto il profilo fiscale.
L’impatto sui mercati
L’effetto della rielezione di Trump si è fatto sentire immediatamente sui mercati finanziari. I mercati azionari hanno registrato un forte rialzo, il dollaro si è rafforzato e il Bitcoin ha visto un aumento di valore, in linea con le promesse della campagna elettorale di Trump. Questi movimenti riflettono le aspettative per un’agenda che favorisce le grandi corporazioni e prevede un massiccio taglio delle aliquote fiscali per le imprese. La politica estera ed economica di Trump mantiene un’impostazione tendenzialmente protezionistica.
Le sfide del Congresso
Nonostante la vittoria, Trump dovrà affrontare alcune sfide nell’attuazione del suo programma. Come sottolinea PIMCO, una delle principali società di gestione americane, “Con le tasse, il deficit e i dazi che probabilmente domineranno il dibattito a Washington l’anno prossimo, queste maggioranze risicate al Congresso potrebbero complicare gli sforzi di Trump per attuare il suo programma”.
Libby Cantrill, Head of US Public Policy di PIMCO, spiega: “Il Senato offre un buon margine per la conferma delle nomine, che richiedono solo 50 voti. Tuttavia, non raggiunge la maggioranza di 60 voti, a prova di ostruzionismo, necessaria per approvare molte proposte di legge. Trump potrebbe avere difficoltà a far passare i tagli fiscali proposti in una Camera divisa, anche se tagli fiscali modesti sono più facili da approvare attraverso la ‘riconciliazione del bilancio’, che richiede solo 50 voti al Senato.”
I primi passi dell’amministrazione Trump
Tra le prime azioni che Trump potrebbe intraprendere ci sono il ritiro degli ordini esecutivi di Biden, specialmente nel settore energetico, e l’implementazione di nuovi ordini esecutivi sull’immigrazione. Sul fronte commerciale, potrebbe imporre nuovi e maggiori dazi alla Cina. Inoltre, Trump potrebbe sostituire i direttori di alcune agenzie federali chiave, come il Consumer Financial Protection Bureau e la Federal Trade Commission.
Prospettive fiscali
Per quanto riguarda l’espansione fiscale, Trump dovrà necessariamente passare dal Congresso. È probabile una proroga completa dei tagli fiscali di Trump in scadenza, ma forse solo per un periodo di tempo ridotto a causa dei deficit già elevati. PIMCO ritiene che si potrebbe assistere a sforzi per ridurre la spesa in modo marginale, ma qualsiasi taglio di grande entità sarà difficile da far passare alla Camera. Cantrill aggiunge: “Il deficit è stato probabilmente il più grande sconfitto delle elezioni, con nessuno dei due candidati propenso a prendere provvedimenti per ridurlo ed entrambi inclini ad approvare politiche che lo aumenteranno”. Tuttavia, si prevede che il tetto del debito, che dovrà essere gestito in primavera, sarà probabilmente alzato con facilità con la maggioranza repubblicana in entrambe le camere.
La Federal Reserve e l’indipendenza monetaria
Per quanto riguarda la Federal Reserve, non si prevedono cambiamenti significativi. “Non prevediamo cambiamenti alla Federal Reserve fino al 2026“, afferma Cantrill, ricordando che il mandato di Jerome Powell scadrà nel maggio 2026. PIMCO ritiene che “non ci siano dubbi sull’indipendenza della Fed” che “deve rispondere al Congresso – che l’ha creata e ne ha stabilito il mandato – e al popolo. La sua indipendenza consente alla Fed di attuare una politica monetaria basata su dati, analisi e giudizi, libera da influenze politiche”.
In conclusione, mentre Trump avrà più libertà in alcune aree, come la politica estera e gli ordini esecutivi, dovrà navigare con attenzione le acque del Congresso per realizzare le sue ambizioni legislative più ampie. Le maggioranze risicate potrebbero rivelarsi un ostacolo significativo, ma anche un’opportunità per trovare compromessi bipartisan su questioni cruciali per il futuro economico degli Stati Uniti.